WILL™
WorkIng the Life – Lab
WiLL© è una visione già reale.
Il lavoro ha un senso come autorealizzazione della persona
e contributo all’evoluzione della civiltà umana.
Ormai non possiamo più ignorare questo.
Perciò la visione (ciò che è ancora di là da venire)
è già reale (è un’istanza ormai emersa e operante in noi).
E non ci si autorealizza lavorando su se stessi e per se stessi (economia): il vero lavoro è sempre su qualcosa o su qualcun altro, su ciò che è altro da sé (etica).
Ecco, in sintesi, il problema (se si vuole: la sfida) della nostra epoca.
È questo il core business di WiLL©.
Lavorare la Vita
al Tempo della Contro-Evoluzione Etica
WiLL© è un Laboratorio Permanente di Ricerca, Formazione, Consulenza su un tema cruciale della contemporaneità: il rapporto tra vita, lavoro e comportamento etico.
Siamo troppo avanti, nella nostra storia evolutiva, per non mettere al centro della discussione pubblica e privata l’auto-realizzazione dell’individuo come fondamento di una civiltà autenticamente umana. Ma, al tempo stesso, sembra ancora così presto per muovere questo passo, siamo ancora trattenuti da pesanti zavorre, a livello sistemico e, circolarmente, a livello personale.
WiLL© vuole contribuire all’affermarsi di una cultura del lavoro orientata a quella ricerca di senso che è sempre al fondo, anche inespresso, di ogni vita umana. A WiLL© interessa la profondità generativa di senso, piuttosto che la superficie coattiva del profitto.
I suoi interlocutori sono istituzioni pubbliche e private, individui singoli, gruppi, aziende, in una dimensione nazionale e internazionale.
Cesare Grisi
Founder & Director
Ramo teorico
Research & Development
Work-Life Balance
Social Responsibility
Ethics
Ramo pratico
Management
Human Resources
Organization
Careers
Bacheca
Riflessioni critiche e articoli
FINE DEL LAVORO
“Fine del Lavoro” è un viaggio nel passato, nel presente, e nel futuro…
IL TRAUMA DEL RITORNO IN SÈ
Nel seno di un discorso un poco più complesso, mi son permesso di fare questa digressione, spronato dalla rilevanza della cronaca (nera e rosa) e dal proliferare dell’argomento più (ec)citato che discusso seriamente.
Il tema è la relazione Soggetto/Oggetto nella dimensione più alta e profonda che ci sia: quella d’amore.
Che diavolo accade tra amante e amato? Ecco: la prospettiva è, come al mio solito, un poco fuori dal comune, e il taglio interdisciplinare.
È più che ovvio che la relazione Soggetto/Oggetto connessa nel LAVORO (per esempio nella perdita del lavoro) si muove in condizione di sudditanza rispetto al più alto argomento, ed ha tutto di che imparare (e d’altronde i termini che usa il lavoro… passione, amore, empatia, fedeltà, perdita, realizzazione, autodeterminazione… da dove sono desunti?).
Il senso del lavoro nella vita delle persone – intervista per Toscana Economy
«Toscana Economy» è una rivista attenta alle nuove tendenze e si è mostrata (coraggiosamente) interessata ad approfondire e far conoscere il pensiero e le attività di WiLL©.
L’articolo-intervista si intitola Il senso del lavoro nella vita delle persone: penso che nessuno sia esente dal porsi in prima persona, più o meno esplicitamente, una domanda sul senso come questa.
WiLL©
Il logo
Il cerchio rappresenta il Pianeta Terra.
La scala elicoidale è l’uomo, il cosiddetto Homo Sapiens-Sapiens.
La scala elicoidale del DNA non è verticale ma orizzontale perché, da quando l’uomo è comparso sulla Terra, circa 2,5 milioni di anni fa, è successo qualcosa. Qualcosa che ha cambiato il corso delle cose.
La verticalità, segno gerarchico della lotta per la sopravvivenza, è diventata,
metaforicamente, orizzontale. E’ un cambiamento che segna la fine di questa lotta: è l’ugual diritto di esistere riconosciuto ad ogni singola creatura.
Per questo motivo la scala elicoidale è ruotata: perché alla legge verticale della sopravvivenza è subentrato il valore del vivere, cioè il senso, che è orizzontale perché ogni senso è sullo stesso piano.
Tuttavia, la scala manca di alcuni pioli: è questo il motivo per cui WiLL esiste. Significa che la nostra Contro-Evoluzione Etica non è ancora compiuta. Basta guardarsi intorno per capirlo.
Ma se si guarda bene, però, si capisce che qualcosa di nuovo è già accaduto.
Bisogna aiutarlo a maturare.